Interessante
teoria pedagogica: visto che le bibite gassate fanno male, e lo Stato ha a cuore
la salute dei suoi cittadini, le facciamo pagare solo 3 centesimi in più, in
modo da recuperare 250 milioni di euro l'anno, denaro che servirà a finanziare
campagne di prevenzione e di promozione di corretti stili di vita e ad alcuni
interventi mirati in campo sanitario.
Tutti
sappiamo che mancano i soldi per fare qualsiasi cosa, a parte ovviamente per acquistare
gli F35 e per gli stipendi intoccabili di tutti i politici a tutti i livelli,
ma con quale coerenza si tassano alcuni cibi e non altri. Se vogliamo veramente
educarli, non aumentiamo di 3 centesimi, ma di 1 euro. Vedrete come crolla il
mercato e quante persone smetteranno di bere bibite gassate, senza il bisogno
di campagne di promozione della salute. Questo farebbe uno Stato serio che si
occupa di salute e non userebbe dei mezzucci per rastrellare qualche soldo che
finirà, a mio avviso, chissà dove, magari per gli acquisti di un macchinario
indispensabile a qualche primario immanicato che senza non può fare uno studio
che gli permetterà di girare tutto il mondo a costo zero, grazie alle aziende
farmaceutiche per cui ha fatto ricerche con la suddetta macchina.
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