In
un paese estremamente civile come la Svizzera, almeno visto dall’Italia,
sembrano accadere episodi degni di una qualsiasi nazione. Si tratta dell’acquisto
di aerei caccia da parte dell’esercito svizzero, scelta caduta su quelli della
Saab, con un contratto da 2,5 miliardi di euro. Ma il ceo della società
sospetta dei concorrenti, francesi e del consorzio europeo Efa, che avrebbero
messo sotto controllo il suo smartphone mentre "valigie piene di soldi
sono circolate tra Stoccolma e Berna, per pagare bustarelle a politici e
militari elvetici", ha scritto di recente il settimanale elvetico L'Hebdo.
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