domenica 1 aprile 2012

803. Martedì verrà approvato il nuovo piano sanitario piemontese?


La Stampa scrive che succederà, ma io non sono così sicuro. Di certo sono state “inventate” 6 nuove poltrone, buon viatico per qualsiasi opposizione, ma la certezza mi sembra un pochino eccessiva. Certo mi sbaglierò e mercoledì vedremo.
Nel lungo articolo del quotidiano torinese si analizzano i punti salienti.
Le 6 federazioni dovranno gestire le attività di servizio per conto delle Asl di riferimento, quindi si occuperanno di uffici, logistica, acquisti e magazzini. L’ingegnere Monferino, intervistato a proposito, ricorda che quando lavorava all’Iveco c’erano 3 magazzini in tutto il mondo, di cui uno gestito da privati. Fa poi un parallelismo con la possibilità, mi sembra di capire non proprio remota, di fare la stessa cosa per i magazzini delle ASL. Scommetto che alcuni direttori arriveranno dal privato, magari dalla FIAT e che nel giro di qualche anno molti servizi verranno appaltati a ditte esterne, costando ovviamente di più, ma questo non sarà più un problema perché saranno efficientissimi.
Obiettivo delle federazioni saranno il minor impegno di strutture e di personale, uguale abbattimento dei costi, acquisti dimensionati su volumi maggiori, con possibilità di concordare prezzi più convenienti e uniformità dei codici dei vari prodotti, diversi da ospedale a ospedale. Ma tutte queste interessanti operazioni non poteva farle una ASL per territorio?
Per quanto rigurda le strutture ospedalieri non ci saranno più reparti inutili per garantire ovunque la sicurezza maggiore.
Il Piemonte sarà diviso in 6 aree territoriali, tre delle quali a Torino città: Sud-Est, Nord, Ovest. Ogni area avrà almeno un ospedale di riferimento, cioè una struttura che abbia almeno un reparto di Cardiochirurgia, uno di Neurologia, un Centro trapianti di organi o cellule e un pronto soccorso di secondo livello.
Nell’articolo non si parla più dell’emergenza nei pronto soccorso, magicamente rientrata e dei servizi territoriali che sono saturi, come del fondo per le persone non autosufficienti. Ma ci sarà tempo per parlarne credo.

Nessun commento: