Il
29 giugno scorso il ministero della Difesa di Tokyo ha reso pubblico un
contratto d’acquisto con gli Usa per quattro caccia F35. Il prezzo: 10,2
miliardi di yen (circa 10 milioni di euro) l’uno. L’operazione rientra nel
Joint Strike Fighter program (JSF), un programma del Dipartimento della Difesa
americano che assicura il ricambio di armamenti per otto tra gli alleati
strategici degli Usa: Australia, Canada, Danimarca, Giappone, Gran Bretagna,
Italia Olanda e Turchia. Ma che soprattutto assicura margini di profitto alle
grandi industrie del settore come Lockheed-Martin, che degli F35 è prima
produttrice. L’Italia aveva annunciato l’acquisto dei primi tre F35 l’8
febbraio scorso, circa quattro mesi prima del Giappone. Il Ministero della
Difesa italiano dovrebbe acquistare un totale di 131 nuovi aerei tra quest’anno
e il 2023,anche se a febbraio è stato annunciato che ne avrebbero acquistato solo 90.
Secondo
il quotidiano economico online SankeiBiz si tratta di “un contratto pieno di
incertezze”. Tra queste l’annuncio del Dipartimento della Difesa americano per
cui lo sviluppo degli F35 potrebbe essere terminato solo nel 2019. “Anche
comprando quattro F35 ogni anno da qui al 2018, non potranno essere usati
perché incompleti”. Insomma per il portale informativo giapponese, gli F35 sono
solo “ali che non possono volare a un prezzo sconsiderato”. Subito dopo
l’annuncio del governo giapponese, le azioni di Lockheed sulla borsa di New
York hanno comunque fatto registrare un rialzo del 2,4%.
In
poche parole: l’economia americana si mantiene grazie anche all’industria
bellica e a “programmi” di questo genere. Potrebbe il tecnico Monti fare un
telefonata a Obama e ridurre ancora la spesa o annullare il tutto? Altro che spending review! Grazie.
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