<<Molto
del privato che lavora per la Sanità piemontese sono piccole imprese che non
sono in grado di fare efficienza al loro interno spiega - È necessario che si
accorpino, per avere dimensioni un po’ più grandi e poter fornire prestazioni e
servizi a costi minori>>.
Nel
futuro della Sanità piemontese che riconverte dodici strutture in tutta la
regione la parola chiave sarà “mobilità”.
«Non
esiste più la Sanità del Valdese o la Sanità di questo o quell’ospedale, esiste
la sanità del Piemonte; non siamo più nell’Italia dei Comuni!».
Personalmente
sono d’accordo: anche il privato deve essere efficiente e di qualità e ci deve
essere un buon livello di mobilità tra il personale sanitario, sempre che non
ci siano delle deportazioni. Nel pubblico il direttore non gestisce una cosa
propria, ma un bene comune che deve erogare dei servizi sanitari. Non deve
produrre un oggetto, ma produrre salute grazie alle tasse che tutti i cittadini
dovrebbero pagare. E anche la scelta del personale deve essere fatta in base a
altri principi per cui aboliamo i concorsi pubblici e facciamo scegliere al
direttore, cosa che succede nell’aziende private. Questa operazione
trasformerebbe l’idea stessa di concorso: scegliere il migliore tra i tanti che
ambiscono a quel lavoro. Che oggi un concorso pubblico scelga il migliore è
tutto da dimostrare. Almeno in futuro nessuno potrà protestare per essere stato
escluso da un posto di lavoro nel pubblico.
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