venerdì 13 luglio 2012

1142. Il Monferino pensiero


<<Molto del privato che lavora per la Sanità piemontese sono piccole imprese che non sono in grado di fare efficienza al loro interno spiega - È necessario che si accorpino, per avere dimensioni un po’ più grandi e poter fornire prestazioni e servizi a costi minori>>.
Nel futuro della Sanità piemontese che riconverte dodici strutture in tutta la regione la parola chiave sarà “mobilità”.
«Non esiste più la Sanità del Valdese o la Sanità di questo o quell’ospedale, esiste la sanità del Piemonte; non siamo più nell’Italia dei Comuni!».
Personalmente sono d’accordo: anche il privato deve essere efficiente e di qualità e ci deve essere un buon livello di mobilità tra il personale sanitario, sempre che non ci siano delle deportazioni. Nel pubblico il direttore non gestisce una cosa propria, ma un bene comune che deve erogare dei servizi sanitari. Non deve produrre un oggetto, ma produrre salute grazie alle tasse che tutti i cittadini dovrebbero pagare. E anche la scelta del personale deve essere fatta in base a altri principi per cui aboliamo i concorsi pubblici e facciamo scegliere al direttore, cosa che succede nell’aziende private. Questa operazione trasformerebbe l’idea stessa di concorso: scegliere il migliore tra i tanti che ambiscono a quel lavoro. Che oggi un concorso pubblico scelga il migliore è tutto da dimostrare. Almeno in futuro nessuno potrà protestare per essere stato escluso da un posto di lavoro nel pubblico.

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