Dopo
quindici anni di pausa, le forze di sicurezza americane tornano a pattugliare
in armi il Rio Grande con delle barche veloci dotate di mitragliatrici e
cannoncini per dare la caccia a narcos e clandestini. Il blocco delle pattuglie
sulle acque del fiume che separa Messico e Stati Uniti venne deciso
dall’amministrazione Clinton nel 1997 a seguito dell’uccisione per errore del
diciottenne Esequiel Hernandez da parte di un marine nei pressi di Redford, in
Texas.
Gli
analisti del Pentagono evocano i precedenti del pattugliamento delle acque del
Mekong in Indocina, durante la guerra del Vietnam, come anche le più recenti
missioni della Guardia Costiera e dei Marines nelle acque dello Shatt el Arab
iracheno o davanti alle coste della Somalia, per dare la caccia a terroristi e
pirati
A
me evocano solo molta tristezza, il fallimento della politica del Plan
Colombia, la non risibile possibilità che molti messicani clandestini vengano
uccisi o semplicemente etichettati come narcos e il fatto che Obama non sia
proprio un pacifista.
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