domenica 1 luglio 2012

1098. Quando manca la noradrenalina


Hidehiko Takahashi, psichiatra dell'Università di Kyoto, studiando 19 volontari, è riuscito a dimostrare che il nostro atteggiamento di fronte a una perdita finanziaria dipende in buona parte da uno specifico trasmettitore cerebrale coinvolto nelle vie della gratificazione, la noradrenalina. Se si potessero riequilibrarne i livelli potremmo in qualche modo tamponare i comportamenti rischiosi dei giocatori patologici facendoli “rinsavire”, in modo che diano il giusto valore alla perdita dei soldi e lo stesso si potrebbe ottenere con farmaci che aumentino direttamente i livelli di noradrenalina cerebrale. Che i nostri comportamenti siano legati a determinati circuiti è una cosa nota e non credo che una terapia particolare possa fare la differenza. Per prima cosa occorre una consapevolezza per affrontare il problema e una rete familiare, per chi ce l’ha, che possa motivare ulteriormente al cambiamento. Una terapia specifica può essere una valida stampella, ma poi bisogna imparare a camminare senza.

Nessun commento: