Nel
nuovo Piano di Azione Regionale delle Dipendenze sarà trattato anche il tema
del gioco d’azzardo. Non si tratterà di una legge, ma di una delibera che coordinerà
tutte le attività di contrasto al fenomeno.
Questo
quello che ha dichiarato il governatore piemontese, precisando che ha intenzione
anche di rilanciare la campagna avviata nel 2009 per far conoscere i servizi di
assistenza che il territorio ha a disposizione per questo tipo di problema.
Consiglio
personale: va bene coordinare, attività che comunque è in piedi da molti anni,
e va bene informare quali servizi ci sono, ma mettere sul piatto qualche
soldino per prevenzione e aumento del personale non sarebbe proprio una brutta
idea.
Ma
mentre parla del problema, indicando anche che in Piemonte le prese in carico
dei giocatori patologici sono aumentate di circa il 400% tra il 2005 e il 2010,
pensa che un casinò in regione potrebbe anche essere aperto, vista la concorrenza
a pochi km dai confini. Inoltre potrebbe essere un elemento in più dell’offerta
turistica regionale.
Ma
si tratta della stessa persona che dice che il gioco d’azzardo può creare patologia?
Oppure pensa che il casinò sia esente da questa problematica? Forse ha parlato
un suo clone intelligente. A voi scegliere che cosa ha detto.
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