Era
anni che non sentivo parlare di esame di coscienza. Proporlo poi a una intera popolazione,
quella italiana, rappresenta un interessante e, penso io, abbastanza vano
tentativo di trovare la “coscienza degli italiani”. Non che gli italiani siano
del tutto incoscienti, diciamo che tendono fin troppo a autoassolversi, così
come scrive l’accademico sul Corriere della Sera, che sottolinea che gli sembra
difficile che si possa negare che vasti strati della popolazione italiana,
interi ceti sociali, hanno contribuito a scavare la fossa nella quale siamo poi
precipitati. Basti pensare che nel nostro Paese, per una infinità di tempo,
sono state date milioni di pensioni a persone che non avevano nemmeno
sessant'anni.
Sante
parole, ma come si fa a ritarare l’intero sistema senza scontentare qualcuno?
Si potrebbe pensare a una sorta di autodenuncia? In un mondo ideale sì, nell’Italia
dei falsi ciechi direi proprio di no!
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