È del
Martini il record negativo delle attese per un trasferimento dal pronto soccorso
a un reparto, secondo l’inchiesta del difensore civico Antonio Caputo, che lo
scorso febbraio ha avviato un’indagine sulla situazione dei Dea di Torino e
della regione.
«Centinaia di persone, soprattutto
anziani e disabili, sono costretti a pagare privatamente un’assistenza in case
di riposo perché nelle strutture pubbliche non c’è posto. Ecco, questo non è
accettabile. Se una Regione è inadempiente, visto che l’assistenza è un
diritto, non può far pagare ai cittadini le proprie manchevolezze». Su questo
tema, il difensore civico ha sollecitato le Asl almeno ad essere più chiare:
«Non si può rispondere a una famiglia che “non c’è posto” in una Rsa, senza
dare almeno un'idea del tempo che potrebbe passare prima del ricovero. E non si
può liquidare il problema, come purtroppo accade, dicendo alla famiglia in
attesa di una mistica soluzione “fatevi vivi ogni tanto per sapere se si è
liberato un letto”».
Facciamo
causa alla Regione?
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