Da così...... |
Il
governo ha concesso qualche anno fa un'area di 340 chilometri quadrati
all'interno di Botum Sakor a un'impresa cinese di costruzioni, la Tianjin Union
Development Group, per realizzare una cittadella turistica dedicata al gioco
d'azzardo.
All'estremità
meridionale delle Cardamom mountains, in Cambogia, il Parco nazionale Botum
Sakor occupa una penisola sulla costa del golfo di Thailandia. Quelle colline
digradanti verso la piana alluvionale, una superficie totale di 1800 km
quadrati, sono coperte da una giungla tropicale e abitate da specie animali
rare e minacciate come l'elefante asiatico, la tigre indocinese, il leopardo.
.....a così?! |
Il
faraonico progetto include la costruzione di aeroporto, porto turistico, campo
da golf, casinò, hotel, bungalow residenziali, area commerciale, ristoranti,
negozi e l'impresa la pubblicizza come una «Angkor Wat sul mare». Nell'agosto
2010 sono cominciati i lavori per tagliare la foresta dall'area prescelta e
costruire la strada d'accesso, che ormai è quasi pronta: 64 chilometri di
strada a quattro corsie attraverso la foresta vergine. Intanto
la popolazione locale racconta che il gruppo cinese usa le maniere forti per
“convincerli” a sloggiare dai loro villaggi sulla costa. Interi villaggi di
pescatori sono stati costretti ad andare nell'interno perdendo, oltre alle case,
l'attività con cui si guadagnano da vivere, cioè la pesca. Accaparramenti di
terre e spostamento forzato di popolazioni sono assai frequenti in Cambogia, ma
ora, lamentano gli attivisti per i diritti umani, con grandi concessioni come
quella di Botum Sakor il governo sta dando anche una patina di legalità a
queste pratiche.
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