Bella
inchiesta de L’espresso, che racconta la varia umanità che popola la casa da
gioco fondata nel 1905 e che, a oltre cent’anni dalla nascita, ha visto completamente
trasformato il suo pubblico e il tipo di gioco preferito. "Dall'epoca in
cui ai nostri tavoli transitavano grandi imprenditori, industriali
internazionali e personaggi mondani in vista", confermano i dipendenti del
casinò, "siamo passati all'era della gente comune e della voglia di slot
machine".
Fabio,
35 anni, ex insegnante in un istituto tecnico privato genovese, da sei mesi
senza lavoro commento così: "Però può capitare anche a uno come me, lucido
e di buona cultura, di reagire alle delusioni attaccandosi alle slot. Centesimo
dopo centesimo, euro dopo euro, giocando e rigiocando".
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