Raccontano
la loro fatica che, oltre alla crisi economica e la mancanza di lavoro, le
obbliga a convivere con marito e figli che sperperano i pochi soldi nel
miraggio della grande vincita. Si sentono sole e chiedono all’amministrazione
comunale di contrastare l’apertura di sale giochi e anche di tre nuovi mini-casinò,
di prossima apertura in città.
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