Non
ci sta facendo una grande figura lo stuolo di tecnici al Governo che, per
finanziare l’esangue scuola pubblica, ha deciso prima di utilizzare le accise
sull’alcool, poi ha cambiato idea e sembra sempre più orientata ad attingere
alle entrate dai giochi di Stato.
Pietro
De Angelis lo scrive sul Il Fatto quotidiano e lo definisce gratta e studia, il
piano del governo per finanziare la scuola.
E
si scopre a scrivere banalità, perché chiede al Governo se la Scuola è un
settore strategico che merita qualcosa in più, che lasciare i propri
finanziamenti a qualcosa di aleatorio come gli incassi dei giochi, e piuttosto
si attinga non ai risparmi, ma si scelga di finanziarla a qualunque costo. Si
tratta di una verità talmente evidente che ci si sente stupidi persino a
scriverlo. Eppure, ormai, la politica a questo ci ha ridotto: a dover difendere
e ribadire l’ovvio come se fosse qualcosa di insensato e quindi confutabile.
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