Ivan
Demjanjuk, nato in Ucraina, era stato condannato nel 2011 dal Tribunale di
Monaco di Baviera ad una pena di 5 anni, con l’accusa di aver partecipato
all’eccidio di 27.900 ebrei, in un campo nazista polacco dove lavorava come
carceriere. Prima era stato sospettato di essere “Ivan il terribile”, così nel
1986 era stato consegnato a Israele e poi condannato nel 1988 per la
partecipazione all’eccidio di 800 mila persone a Treblinka. Emersero però dei
dubbi, così venne scarcerato e tornò negli Usa, paese in cui era emigrato nel
1951, cambiando il nome in John.
Muore
un pezzo di storia, un carnefice che ha partecipato all’olocausto per
convinzione, opportunismo o semplicemente facendo il proprio dovere? Difficile
dirlo e forse pensarlo. La perversione dell’umano raggiunta durante la seconda
guerra mondiale non penso che sia stato il picco massimo, credo che sopito
esista ancora tutta quella energia distruttiva che cova, in attesa della giusta
miccia.
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