Se
non fosse passata la riforma della sanità regionale entro fine mese sarebbero
andati tutti a casa, Cota compreso. Siccome ne è passato un pezzo e il resto è
andato nel dimenticatoio, sono stati prorogati ancora per un mese i vertici
delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere e l’intero governo regionale è rimasto
ancorato alle poltrone. In questo periodo Cota e Monferino dovrebbero
individuare e nominare i 6 nuovi direttori delle fantomatiche federazioni
sanitarie, al cui destino è legato il miglioramento dei conti e la gestione
migliore di risorse.
"Farò
colloqui individuali con i direttori, ha detto Monferino: "Abbiamo
selezionato 30 candidati su 300, ma dobbiamo trovare le persone giuste in grado
di ottenere i risultati che ci aspettiamo da questa riforma". Il
capogruppo del Pd Aldo Reschigna, già polemico nel pomeriggio, rincara la dose:
"Incredibile, adesso ci spiegano che devono ancora fare i colloqui dopo
averci detto che avrebbero nominato entro il 3 aprile. Cota e Monferino non
trucchino le carte, la verità è che non sono in grado di mettersi d’accordo a
casa loro e se questi sono incapaci allora avevamo ragione noi». Per Monica Cerutti di Sel questo è il
"segno che il governo regionale è allo sbando".
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