Oggi,
durante l’audizione da parte delle associazioni che si occupano di gioco d’azzardo
presso la dodicesima commissione Affari sociali della Camera dei Deputati, sono
state portate alcune proposte concrete:
-
inserire nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) la possibilità di cura per
i giocatori d'azzardo, recependo l'indicazione dell'Organizzazione Mondiale
della Sanità che vede nel gioco d'azzardo compulsivo una forma morbosa
chiaramente identificata e che, in assenza di misure idonee d'informazione e
prevenzione, può rappresentare, a causa della sua diffusione, un'autentica
malattia sociale. Consentendo ai giocatori d'azzardo patologici e ai loro
familiari oggi abbandonati a loro stessi, il diritto alla cura, come già
sottolineato dall'articolo 32 della Costituzione, parificando ciò che già vige
nel campo delle dipendenze anche a questo tipo di patologia: diritto alla cura,
diritto al mantenimento del posto di lavoro, diritto di usufruire dei benefici
di legge, diritto a una parificazione tributaria e fiscale.
-
promuovere iniziative di sensibilizzazione ai rischi collegati al gioco
d'azzardo attraverso campagne di informazione alla cittadinanza;
-
avviare studi e ricerche di carattere epidemiologico per monitorare la
diffusione delle forme di gioco problematico e patologico in Italia, condotte
da enti senza "conflitti di interessi";
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avviare iniziative sperimentali di prevenzione del gioco d'azzardo tra i
giovani;
-
promuovere, di concerto con i gestori delle attività di gioco, iniziative di
formazione per gli esercenti mirate alla prevenzione degli eccessi nel gioco
d'azzardo;
-
proseguire il lavoro iniziato nel 2011, sul quale l'attuale Governo ha ritenuto
'opportuno al momento soprassedere', sulla proposta di decreto
interdirigenziale sulle ludopatie che già era avvallata dalla Conferenza Stato
Regioni e dall'Aams;
-
sospendere il progetto dei Monopoli di Stato “Giovani e Gioco” fino a quando
non sarà stato modificato;
-
limitare la pubblicità sui giochi d'azzardo: attuare le tutele che già sono in
vigore per le pubblicità sui tabacchi, vietare le pubblicità che possano
raggiungere soggetti minorenni, vietare le pubblicità “ingannevoli” che possano
promuovere la percezione di una facile vincita.
Per
quanto riguarda dove reperire i soldi per fare tutto ciò è stato proposto, come
succede in Svizzera, di recuperali dagli introiti da gioco, oppure con una
contribuzione “mista” alla quale partecipano in proporzione tutti gli attori
interessati: una parte a carico dello Stato, una parte a carico dei
concessionari e una parte come minor vincita dei giocatori.
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