giovedì 1 marzo 2012

669. Le proposte di chi si occupa di gioco d’azzardo patologico


Oggi, durante l’audizione da parte delle associazioni che si occupano di gioco d’azzardo presso la dodicesima commissione Affari sociali della Camera dei Deputati, sono state portate alcune proposte concrete:
- inserire nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) la possibilità di cura per i giocatori d'azzardo, recependo l'indicazione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità che vede nel gioco d'azzardo compulsivo una forma morbosa chiaramente identificata e che, in assenza di misure idonee d'informazione e prevenzione, può rappresentare, a causa della sua diffusione, un'autentica malattia sociale. Consentendo ai giocatori d'azzardo patologici e ai loro familiari oggi abbandonati a loro stessi, il diritto alla cura, come già sottolineato dall'articolo 32 della Costituzione, parificando ciò che già vige nel campo delle dipendenze anche a questo tipo di patologia: diritto alla cura, diritto al mantenimento del posto di lavoro, diritto di usufruire dei benefici di legge, diritto a una parificazione tributaria e fiscale.
- promuovere iniziative di sensibilizzazione ai rischi collegati al gioco d'azzardo attraverso campagne di informazione alla cittadinanza;
- avviare studi e ricerche di carattere epidemiologico per monitorare la diffusione delle forme di gioco problematico e patologico in Italia, condotte da enti senza "conflitti di interessi";
- avviare iniziative sperimentali di prevenzione del gioco d'azzardo tra i giovani;
- promuovere, di concerto con i gestori delle attività di gioco, iniziative di formazione per gli esercenti mirate alla prevenzione degli eccessi nel gioco d'azzardo;
- proseguire il lavoro iniziato nel 2011, sul quale l'attuale Governo ha ritenuto 'opportuno al momento soprassedere', sulla proposta di decreto interdirigenziale sulle ludopatie che già era avvallata dalla Conferenza Stato Regioni e dall'Aams;
- sospendere il progetto dei Monopoli di Stato “Giovani e Gioco” fino a quando non sarà stato modificato;
- limitare la pubblicità sui giochi d'azzardo: attuare le tutele che già sono in vigore per le pubblicità sui tabacchi, vietare le pubblicità che possano raggiungere soggetti minorenni, vietare le pubblicità “ingannevoli” che possano promuovere la percezione di una facile vincita.
Per quanto riguarda dove reperire i soldi per fare tutto ciò è stato proposto, come succede in Svizzera, di recuperali dagli introiti da gioco, oppure con una contribuzione “mista” alla quale partecipano in proporzione tutti gli attori interessati: una parte a carico dello Stato, una parte a carico dei concessionari e una parte come minor vincita dei giocatori. 

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