venerdì 2 marzo 2012

671. 30 anni fa moriva Philip K. Dick, visionario del futuro


È a mio parere lo scrittore di fantascienza per definizione, talmente alta e variegata è stata la sua produzione letteraria. Ha toccato moltissimi temi considerati d’attualità oggi come il rapporto uomo-macchina, delineando futuri scenari sempre particolari. Dick esplorò consistentemente i temi della natura della realtà e dell'umanità nei suoi romanzi popolati di persone comuni, piuttosto che da élite galattiche. Dedicò grande attenzione all'impatto dei media sulla società e la politica e si interrogò su questioni importanti della storia e della cultura degli Stati Uniti, come nel libro La svastica e il sole. Ebbe una vita tormentata, si spostò molte volte tra USA e Canada e fece uso di sostanze. Proprio quando i diritti delle sue opere gli avevano dato per la prima volta una certa sicurezza economica, e mentre era in lavorazione il primo film basato su una delle sue storie, Blade Runner di Ridley Scott, che Dick non poté vedere completato, morì di infarto all’età di 53 anni.
La sua opera letteraria è stata letteralmente saccheggiata dall’industria cinematografica. Direttamente con film ispirati alle sue opere, oppure indirettamente con moltissimi film che hanno sviluppato temi da lui affrontati.
Una pietra miliare della letteratura fantascientifica che non finirà mai di stupire.

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