Interessante
inchiesta de La Repubblica sull’uso della cocaina come sostanza performante e
trasversale, perché coinvolge medici e infermieri, camionisti e muratori,
artigiani e piloti, chef e avvocati. Tutti abbagliati dalla possibilità di
vincere stress e fatica e di reggere i ritmi nelle rispettive attività. Tutti
destinati a restarne prima o poi schiavi perché "da una parte c'è la convinzione di potere resistere a una fatica
oggettiva, o percepita come tale. Dall'altra, partendo da un'insicurezza di
base, ci si illude di riuscire ad ottenere da se stessi più di quello che si
è".
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