Per la prima volta, a Torino, i medici
che lavorano in Pronto Soccorso hanno sottoscritto una lettera condivisa che
sta per essere inviata al presidente della Regione, Cota, e all’assessore alla
Sanità, Monferino. «I medici che lavorano nei pronto soccorso negli ospedali di
Torino - si legge - vogliono sollecitare provvedimenti urgenti che consentano
di correggere in tempi brevi le maggiori criticità legate all’attuale
importante sovraffollamento di tutti i Dea cittadini». Mettono le mani avanti i
medici, dopo l’inchiesta avviata dalla procura di Roma e l’invio degli
ispettori ovunque dal ministero della Salute. «Da tempo - prosegue la lettera -
ci è stato detto che bisogna ridurre i ricoveri e trovare percorsi
clinico-assistenziali alternativi al ricovero per il maggior numero possibile
di pazienti. E per quanto ci riguarda lo abbiamo fatto». Ma, «indipendentemente
dal modello organizzativo adottato da ciascuna azienda, molti pazienti in
attesa di ricovero restano a lungo in pronto soccorso, spesso per più giorni,
per la mancanza del letto nei reparti di Medicina». Un fenomeno che «è andato
accentuandosi nel corso degli ultimi anni, diventando ora insostenibile».
Rientra
in parte il problema dei servizi socio-assistenziali, perché nell’incontro di
ieri sono stati “recuperati” 25 milioni di euro da parte della Regione.
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