Sviluppato
l’anno scorso da ricercatori del National Institute of Psychiatry messicano, è
stato in questi giorni brevettato negli Stati Uniti, e secondo gli esperti
potrebbe essere disponibile sul mercato entro 5 anni.
Il
farmaco provoca una risposta immunitaria che impedisce all’eroina di entrare
nel sistema nervoso e attaccare i recettori oppioidi del cervello, bloccando
dunque la sensazione simile ad un’improvvisa scarica di endorfine. In questo
modo i tossicodipendenti perdono la voglia di iniettare la droga, perché non
provoca più il piacere che avevano cercato fino a quel momento. “Chiaramente è
un vaccino rivolto a chi ha un grave problema di dipendenza, che ha tentato
senza successo altre vie per disintossicarsi e che vuole fare un ultimo
tentativo”, ha spiegato Maria Elena Medina, direttrice dell’istituto messicano.
I
test sui topi hanno dimostrato che le cavie che prendevano il farmaco
sceglievano di non consumare eroina nonostante avessero accesso illimitato a
piccoli depositi di questa droga. I ricercatori sperano ora che la stessa cosa
possa succedere anche agli esseri umani.
Ma
siccome gli esseri umani non sono topi, chissà cosa riusciranno a inventare
produttori di sostanze e utilizzatori per aggirare, se realmente funzionerà,
questo vaccino!
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