Una
serie di fatti, ampiamente ripresi dai giornali, lega una serie di brutte
notizie. La prima è la storia di Alessandra e della piccola Marianna, ospite di
una comunità, dove ha prevalso la stanchezza, la fragilità personale, la paura,
la burocrazia e il sistema giuridico piuttosto che la vita. Ha deciso di
lanciarsi dal terzo piano della comunità che la ospitava da parecchio tempo,
abbracciando la bambina e portando a termine una vita sicuramente carica di
sofferenza. Ora divampano le accuse da parte dei familiari, verso i servizi
incapaci di cogliere i segnali di sofferenza, mentre l’assessore snocciola dati
e piange copiando, forse, la più nota Fornero. Rivolgo un pensiero agli operatori
e agli altri ospiti della comunità: a loro la mia solidarietà in questo
difficile momento.
La
seconda vicenda riguarda lo “svelamento” del nuovo piano socio-sanitario da
parte dell’assessore tecnico Monferino, operazione che punta a migliorare l’efficienza
del sistema creando una “rete” di ospedali. Per ora la riorganizzazione punta
alla chiusura di tre ospedali torinesi: Oftalmico, Valdese e Amedeo di Savoia, spostando i reparti di eccellenza e
trasformando le strutture vuote in Rsa oppure buoni affari per qualche
immobiliarista, vuoi mettere una serie di belle palazzine con vista Dora su
Corso Svizzera!
L’assessore
si è affrettato a dire che si tratta di una ipotesi di lavoro, ma a me sembra
più una deportazione di operatori sanitari, ma soprattutto dei pazienti, che
dovranno fare molti chilometri in più per avere cure appropriate, ma dov’è il
problema?
La
terza vicenda riguarda gli anziani non autosufficienti e il loro inserimento in
strutture adeguate, che sono bloccate da 15 giorni dalle ASL per mancanza dei
fondi necessari. Situazione che continuerà fino a quando non si scioglierà il
nodo dei finanziamenti da parte della Regione e il Comune di Torino non avrà
terminato di verificare le proprie disponibilità economiche.
Parliamo
di più di 3.500 cittadini che aspettano per avere un posto in qualche residenza
e circa 8.500 cittadini sono in attesa per le cure domiciliari. Bella parola
essere cittadini, senza diritti e con molti doveri!
Nessun commento:
Posta un commento