martedì 21 febbraio 2012

638. La “Lavanderia” e il gioco d’azzardo



Su Il Corriere della Sera, l’incredibile storia di Renato Grasso, l'imprenditore condannato per mafia che per vent'anni ha gestito in Italia buona parte del business dei giochi con il placet dell'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, organo del Ministero dell'Economia e delle Finanze addetto alla gestione del gioco pubblico, che conferma ai giudici di aver riciclato soldi per 22 gruppi mafiosi già individuati dagli inquirenti, ma anche per altre 52 cosche della camorra.
Un elenco scritto a mano da un signore capace, nonostante una condanna per mafia di diventare socio, con due distinte imprese, della famiglia Mastella e anche della famiglia Iovine. Si, proprio quelle dell'eurodeputato di Ceppaloni ed ex ministro della giustizia e dell'ex superlatitante Antonio Iovine detto 'o ninno', tra i capi dei casalesi, arrestato solo l'anno scorso dopo 14 anni di ricerche. Ma soprattutto un signore capace, con quella condanna definitiva per 416 bis e per estorsione (5 più 4 anni), di ottenere con le società di famiglia, favolosi contratti con i Monopoli di Stato e con due società del calibro di Lottomatica e Sisal.

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